Alessandro Ballan, classe 1979, ex ciclista su strada professionista dal 2004 al 2016, è stato ospite del 253° evento “A tu per tu con i grandi dello sport”, organizzato nel negozio Bicimania di Lissone, in collaborazione con ABUS Italia.
La serata si apre con un viaggio nel passato, e precisamente nel 2008, con le immagini televisive, commentate dall’inconfondibile voce di Auro Bulbarelli, della vittoria di Ballan al Campionato del Mondo a Varese. Anche a distanza di anni quella vittoria, con quel bellissimo ed appassionante sprint finale, ha emozionato il pubblico, compresi i piccoli ciclisti della Sc Mobili Lissone presenti in sala per l’incontro con il campione.
È sempre una grandissima emozione rivedere questo video – ha commentato Alessandro Ballan. È stata la giornata perfetta che mi ha cambiato la vita.
Non è stato facile arrivare a quella vittoria… quel giorno eravamo lì tutti per Bettini, per il suo tris mondiale e perché aveva annunciato che poi si sarebbe ritirato. Ma io ero lì, e mi era permesso sognare. A 3 chilometri dall’arrivo ho detto “io vado”, mi sono staccato dal gruppo, sapevo che non essendo veloce dovevo giocarmela con uno scatto da lontano."
Uno scatto che gli è valso la vittoria mondiale e la realizzazione di un sogno. Da gregario a protagonista: Ballan è incredulo al traguardo, per tutto il finale di gara non si è mai voltato indietro, ha dato il massimo. Racconta che gli è servito del tempo per rendersi conto dell’impresa che aveva compiuto.
Sul palco con lui, per raccontare la sua carriera con aneddoti e retroscena, lo speaker sportivo Luca Della Porta che lo ha accompagnato in un viaggio di parole, ricordi ed emozioni.
Una vita dedicata al ciclismo professionistico, con una carriera iniziata a 8 anni tra i giovanissimi dell’UC Giorgione di Castelfranco Veneto, e terminata nel 2016 con il suo ritiro definitivo dalle gare ciclistiche. Ballan è rimasto nel mondo delle due ruote, per promuoverne l’uso e la mobilità sostenibile, e per collaborare con ABUS, azienda tedesca, nello sviluppo dei loro caschi nello stabilimento produttivo a Camisano Vicentino (VI).
Per tutta la serata, Ballan alterna momenti di grande emozione nel raccontare la sua vita da atleta, fatta di sacrifici e rinunce per riuscire ad emergere tra i professionisti. Fondamentale il supporto della sua famiglia, che gli è sempre stata vicino anche quando, per gareggiare in giro per il mondo, passava metà dell’anno lontano da casa. Spesso nel nord Europa, per correre alle grandi classiche del nord, di cui si era innamorato e, che gli hanno portato molte soddisfazioni e vittorie. Come quella al Giro delle Fiandre, una delle cinque "classiche monumento" sognate dai ciclisti di tutto il mondo, che Ballan ha vinto nel 2007 dopo aver colto il 6° posto nella stessa corsa nel 2005 e il 5° posto nel 2006. Il 2007 è anche l’anno della vittoria alla Vattenfall Cyclassics di Amburgo. Le classiche del nord lo hanno visto spesso ai posti alti della classifica come il ripetuto 5° posto alla Parigi-Roubaix nel 2007 e 2008.
La vita di uno sportivo è fatta di momenti belli e momenti difficili. Nel 2012, una brutta caduta causa a Ballan gravi traumi e fratture, impedendogli l’attività sportiva per molti mesi senza fermare però la sua voglia di tornare in sella. Ballan ricorda quei terribili momenti in ospedale, tra la vita e la morte ma sempre con il pensiero di salire di nuovo in bicicletta. Ed è ancora grazie al sostegno della famiglia, insieme alla determinazione che gli ha insegnato lo sport, a dargli la forza di provarci. Fu un rientro lungo e faticoso ma ricordato comunque con il sorriso, per esserci riuscito e per aver potuto svolgere ancora il suo ruolo di gregario nell’aiutare i compagni di squadra a raggiungere le loro vittorie.
"Ho nostalgia di quei giorni di gara, mi mancano le competizioni - afferma Ballan. Mi piacerebbe risalire in sella ma poi penso ai sacrifici e alle rinunce che ho dovuto fare nella mia vita, davvero tante."
La serata si è conclusa con il tradizionale saluto di Sergio Longoni e l’augurio finale di Ballan, rivolto a tutti i giovani ciclisti presenti in sala, di realizzare i propri sogni in sella alla bicicletta.