Un’escursione in alta quota o lo sci alpinismo non iniziano quando ci si ritrova sulla neve con le ciaspole o quando ci si infilano gli sci: si tratta di gite e attività sportive che richiedono una certa organizzazione in termini di sicurezza. La prudenza in montagna non è mai troppa: ecco perché ci sono alcuni accorgimenti che è bene tenere in considerazione. Il primo riguarda proprio le norme di sicurezza: la Federazione Italiana Sport Invernali ha stilato un decalogo di regole valide per chi pratica sci e snowboard che è obbligatorio seguire per garantire la massima sicurezza sulle piste.
Altre attività da non sottovalutare riguardano la consultazione del bollettino neve e valanghe, per informarsi per tempo su condizioni meteo particolarmente avverse o sulla presenza di altre tipologie di pericoli, come l’accumulo di neve nei canaloni. I bollettini aiutano anche a fronteggiare un’eventuale situazione di emergenza legata alla comparsa di valanghe improvvise, dovute a un repentino cambio delle condizioni del manto nevoso.
A questo punto, si può pensare all’equipaggiamento per la sicurezza in montagna del quale fanno parte alcuni dispositivi che è bene conoscere in modo da essere preparati in caso di necessità. Ecco quali sono quelli che non devono assolutamente mancare durante un’escursione in montagna.
Sicurezza in montagna: l’ARTVA
L’ARTVA è uno strumento fondamentale per la sicurezza in montagna: acronimo di Apparecchio Ricerca Travolti Valanga, è un dispositivo elettronico che chi adora le ciaspolate, chi pratica lo sci alpinismo e tutti i free rider amanti della montagna non possono non portare con sé. L’ARTVA è uno strumento che serve ad essere ritrovati e soccorsi nel malaugurato caso in cui si venisse sepolti da una valanga, che rimane il pericolo principale della montagna, soprattutto in inverno, ma anche che permette di prestare il primo soccorso a chi è rimasto travolto. L’ARTVA può essere comodamente indossato sopra il primo strato tecnico di abbigliamento ed è bene non toglierlo mai, neanche quando si fanno delle pause, perché ci si potrebbe dimenticare di indossarlo nuovamente.
Come funziona l’ARTVA? Prima di partire per qualsiasi tipologia di gita o attività sportiva in montagna, bisogna accendere il dispositivo in modalità “trasmissione” e verificare che la batteria sia carica. In caso di valanga, basta spostarlo in modalità ricerca: il dispositivo inizierà a rilevare i segnali dei vari ARTVA presenti in zona, aumentando l’intensità del segnale quando ci si avvicinerà a qualcun altro. Se i dispersi sotto la valanga di neve sono più di uno, con alcuni dispositivi è possibile marcare il primo e procedere con la ricerca degli altri senza che il segnale interferisca con il primo punto di ritrovamento. Gli standard di sicurezza attuali prevedono l’utilizzo di dispositivi digitali a tre antenne che sono molto più performanti rispetto ai modelli con una sola antenna in termini di portata e orientamento.
La normativa vigente in Lombardia, in vigore dal 1° ottobre 2014, ha reso obbligatoria la dotazione di ARTVA e di dispositivi elettronici di questo tipo per chiunque si rechi in un’area innevata che sia diversa dalle aree sciabili attrezzate. Si consiglia, in generale, di acquistare un kit che oltre all’ARTVA comprenda anche sonda e pala per il recupero vero e proprio di superstiti e di seguire un corso per comprendere al meglio l’utilizzo di questa attrezzatura.
Sicurezza in pista e zaino airbag
Durante un’escursione in montagna, oltre al kit ARTVA, pala e sonda, è bene fornirsi anche di uno zaino airbag: si tratta di un dispositivo di protezione della persona che riesce ad aumentare la sicurezza in montagna, soprattutto in caso di neve fresca che potrebbe cadere facilmente, muovendosi verso la valle.
Lo zaino airbag è un vantaggio per la sicurezza di escursionisti, sciatori e alpinisti perché assicura la protezione di testa, collo e schiena e aumenta le possibilità di galleggiamento in valanga. I principali modelli che si trovano in commercio prevedono il funzionamento tramite bombola o motore elettrico. I primi sono più leggeri e compatti, ma la bombola ha la carica necessaria per un solo utilizzo, dopodiché dovrà essere portata in un centro specializzato per la ricarica. Nei secondi il motore elettrico garantisce più attivazioni con una sola carica e la ricarica può essere effettuata in tutta comodità collegandosi a una presa elettrica, di contro la spesa iniziale è sicuramente più elevata e l’ingombro è maggiore.
Lo zaino airbag è un ottimo alleato per la sicurezza sulla neve perché aumenta la superficie di appoggio e riduce il rischio di venire sepolti totalmente dalla massa di neve.
Sicurezza sulla neve: GPS e telefoni satellitari
Un altro dispositivo indispensabile per la sicurezza in montagna è un GPS con cartografia o, in alternativa, anche un telefono satellitare, come la serie inReach di Garmin. Si tratta di un dispositivo elettronico portatile outdoor che permette di muoversi con maggiore tranquillità. Alcuni modelli, come la serie eTrex, sono dotati di touchscreen (di solito lo schermo è antigraffio), altimetro barometrico, bussola a 3 assi e mappe dell’Europa TopoActive precaricate per ben 46 Paesi.
Il GPS è uno strumento di facile utilizzo: è sufficiente accenderlo per connettersi e navigare con estrema facilità. Grazie al collegamento al satellite, rende efficace la comunicazione anche in zone remote e offre la possibilità di essere seguiti in tempo reale da chi è a casa. Spesso sono dotati di memoria interna e di uno slot espandibile con scheda microSD che offre spazio per aggiungere ulteriori mappe.
Sicurezza in montagna: la piastrina Recco
Un'altra tecnologia a favore della sicurezza sulla neve è rappresentata dalla piastrina Recco, presente in Italia dal 1990 e che negli anni è stata perfezionata sempre più, raggiungendo uno standard internazionale accettato. Si tratta, in pratica, di una piccola piastrina in metallo dotata di un diodo, inserita negli indumenti e negli scarponi. Può essere cucita nelle giacche, essere inglobata nei caschi o negli zaini o può essere acquistata a parte e portata con sé.
La piastrina, grande qualche centimetro e pesante pochi grammi, facilita il lavoro del soccorso alpino perché emette un segnale che viene rilevato da appositi apparecchi e rappresenta un sistema totalmente efficace per il recupero dei travolti in valanga. È un dispositivo che, essendo presente sugli indumenti tecnici da sci, non è legato al rischio di dimenticanza o al fattore batteria scarica. È costituita da due parti: un riflettore, che è la piastra metallica contenente delle antenne collegate a un diodo e che non ha dunque bisogno di batterie per funzionare, e un rilevatore utilizzato dalle squadre di soccorso alpino.
Oltre alla sicurezza e alla conoscenza di norme e dispositivi da portare con sé quando ci si trova sulla neve, sulle piste non può mancare la scelta della migliore attrezzatura per la montagna per vivere le attività sportive al meglio.