Una ragazza utilizza lo zaino Marsupio Forest 40 per la raccolta di funghi

Andar per funghi: conoscenza, attrezzatura e rispetto della natura

Andar per funghi è molto più di una semplice attività di raccolta: è un'occasione per immergersi nella natura e sviluppare una conoscenza profonda del bosco. l'attrezzatura essenziale, le normative regionali e le regole del galateo del bosco: tutto quello che serve per trasformare ogni uscita in un'esperienza sicura e rigenerante.

Destinazione fondi raccolti con l’8ª edizione della 5.45 Lettura Andar per funghi: conoscenza, attrezzatura e rispetto della natura 11 minuti

Andar per funghi è molto più di una semplice attività di raccolta: è un'occasione unica per immergersi nella natura, rallentare i ritmi quotidiani e sviluppare una conoscenza profonda dell'ecosistema boschivo. Questa pratica outdoor, accessibile a tutti con le giuste precauzioni, permette di esplorare sentieri e boschi in modo consapevole, trasformando ogni uscita in un'esperienza formativa e rigenerante.

Che si tratti di una passeggiata primaverile alla ricerca dei primi prugnoli o di un'escursione autunnale tra faggi e castagni, la ricerca dei funghi richiede attenzione, rispetto per l'ambiente e conoscenza delle regole. In questa guida completa scopriremo come praticare questa attività in totale sicurezza, nel rispetto della natura e della normativa vigente.

La conoscenza che protegge: imparare a riconoscere i funghi

Prima di avventurarsi nel sottobosco con cesto e coltellino, è fondamentale acquisire le competenze necessarie per riconoscere i funghi. Esistono migliaia di specie fungine e molte di queste sono tossiche o addirittura mortali. L'errore di identificazione può avere conseguenze gravissime per la salute.

Anche se alcune specie come i porcini (Boletus edulis), i galletti o finferli (Cantharellus cibarius) e gli ovoli buoni (Amanita caesarea) sono tra le più conosciute e ricercate dai raccoglitori, questo non deve indurre a sottovalutare i rischi. Persino funghi apparentemente inconfondibili possono essere scambiati con varietà tossiche da chi non ha esperienza sufficiente.

La formazione è il primo passo indispensabile. Partecipare a corsi organizzati da associazioni micologiche, gruppi escursionistici o enti locali permette di imparare a distinguere le caratteristiche morfologiche dei funghi: lamelle, tubuli, anello, volva, colore delle spore. Le guide micologiche illustrate e le app sono strumenti preziosi, ma nulla sostituisce l'esperienza sul campo accompagnati da esperti.

In caso di dubbi rivolgersi agli esperti

Gli ispettorati micologici delle ASL offrono un servizio gratuito di controllo dei funghi raccolti. È una risorsa fondamentale, soprattutto per i principianti: portare il proprio raccolto all'esame di un micologo professionista può letteralmente salvarti la vita. Molte intossicazioni avvengono proprio per eccessiva sicurezza o per aver seguito "consigli della nonna" che non hanno alcun fondamento scientifico.

Ricorda: non esistono metodi empirici affidabili per distinguere i funghi commestibili da quelli velenosi. Solo la conoscenza specifica delle singole specie garantisce sicurezza.

L'attrezzatura del cercatore consapevole

L'equipaggiamento per la ricerca dei funghi non deve essere necessariamente costoso o complesso, ma ogni elemento ha una funzione precisa legata al rispetto dell'ecosistema e alla praticità dell'escursione.

Il coltellino è lo strumento principale del cercatore di funghi. Deve avere una lama robusta ma non eccessivamente lunga, utile per tagliare il gambo del fungo alla base e per pulire grossolanamente il raccolto eliminando terra e residui. Molti modelli specifici includono un pennello integrato per la pulizia e una lama ricurva che facilita il taglio preciso.

Il contenitore di raccolta è altrettanto importante: la tradizione indica il cestino in vimini come scelta ideale. Non è solo folklore: la struttura aerata permette la dispersione delle spore durante il percorso, contribuendo alla riproduzione fungina e alla salute del bosco. I sacchetti di plastica sono assolutamente sconsigliati perché impediscono la traspirazione, favoriscono la fermentazione e accelerano il deterioramento dei funghi.

Per il trasporto esistono oggi zaini specifici per la raccolta funghi, dotati di struttura retata o aerata che svolge la stessa funzione del cestino tradizionale, permettendo la dispersione delle spore. Questi zaini specializzati hanno il vantaggio di lasciare le mani libere durante il cammino e distribuire meglio il peso sulla schiena.

Altri accessori consigliati includono un bastone da trekking (fondamentale per la stabilità su terreni scivolosi), una torcia frontale (i boschi si fanno scuri prima del previsto), un fischietto di emergenza e uno smartphone con batteria carica per eventuali necessità.

Vestirsi per il bosco: abbigliamento adatto alle stagioni

L'abbigliamento per la ricerca dei funghi deve rispondere a esigenze di comfort, protezione e adattabilità alle condizioni climatiche variabili del sottobosco. Il sistema a strati è la soluzione più efficace per gestire temperature e umidità.

Le calzature meritano un'attenzione particolare. Gli scarponi da trekking con suola antiscivolo e supporto alla caviglia sono fondamentali: i boschi umidi dove crescono i funghi presentano terreni scivolosi, radici affioranti e pendenze insidiose.

Infine, non dimenticare i guanti: proteggono le mani durante la raccolta e mantengono il calore nelle mattinate più fredde. Modelli sottili e aderenti permettono comunque la maneggevolezza necessaria per maneggiare coltellino e funghi.

Tesserini e normative: le regole in Lombardia, Piemonte, Liguria e Toscana

La raccolta dei funghi in Italia è regolamentata da normative nazionali e regionali che variano significativamente da territorio a territorio. Conoscere le regole è fondamentale per evitare sanzioni e contribuire alla tutela del patrimonio naturale.

LOMBARDIA

In Lombardia, secondo la Legge Regionale n. 16 del 25 maggio 2015, la raccolta dei funghi è gratuita su tutto il territorio regionale (fonte: Regione Lombardia). Il limite di raccolta è fissato a 3 kg per persona al giorno, salvo che per le specie del genere Armillaria (chiodini) per le quali non ci sono limiti quantitativi. La raccolta è consentita dall'alba al tramonto. Alcune aree protette e comunità montane possono richiedere specifici tesserini locali con regolamenti più restrittivi, con tariffe variabili che in alcuni territori possono arrivare a 5-10 euro per il permesso giornaliero.

PIEMONTE

Il Piemonte, con la Legge Regionale n. 24 del 17 dicembre 2007 (modificata dalla L.R. n. 7/2014), prevede il "titolo per la raccolta" ottenibile tramite versamento di un contributo valido su tutto il territorio regionale. I costi sono di 30 euro per il permesso annuale (valido fino al 31/12), con possibilità di acquistare anche due o tre annualità anticipate (fonte: Regione Piemonte). Il limite giornaliero è di 3 kg per persona, con alcune specie come i chiodini esenti da limitazioni quantitative. La legge stabilisce inoltre che la raccolta è consentita dall'alba al tramonto. I controlli sono frequenti e le sanzioni per chi raccoglie senza autorizzazione possono essere salate.

LIGURIA

In Liguria, la Legge Regionale n. 17 del 11 luglio 2014 regola la raccolta dei funghi con un sistema di autorizzazioni differenziato tra residenti e non residenti. Il limite di raccolta è di 3 kg giornalieri per persona, con possibili riduzioni a 1 kg in alcune aree protette (fonte: Regione Liguria). Particolarmente rigide sono le norme sui metodi di raccolta: è obbligatorio tagliare i funghi con coltellino e vietato l'uso di rastrelli o altri strumenti che danneggiano il terreno. Le sanzioni per l'inosservanza dei limiti quantitativi vanno da 50 a 150 euro per ogni chilogrammo eccedente.

TOSCANA

La Toscana, attraverso la Legge Regionale n. 16 del 22 marzo 1999, ha istituito un sistema di autorizzazione con tesserini semestrali e annuali. I costi sono di 13 euro per il tesserino semestrale, con riduzioni del 50% per i residenti in territori montani e per i giovani tra i 14 e i 18 anni (fonte: Regione Toscana). Il limite standard è di 3 kg per persona al giorno, ma per i residenti in zone montane che raccolgono nel proprio comune il limite sale fino a 10 kg giornalieri. La regione è particolarmente attenta alla tutela delle specie rare e protette, con calendari di raccolta specifici che prevedono giornate di divieto totale, nel limite massimo di due giorni per settimana, fatti salvi i residenti delle aree interessate.

In tutte le regioni vige il divieto assoluto di raccolta notturna, di distruzione di esemplari non commestibili e di danneggiamento del sottobosco. Le sanzioni amministrative partono da alcune centinaia di euro e possono arrivare a cifre considerevoli nei casi più gravi.

Il galateo del bosco: comportamenti responsabili

Oltre alle norme scritte, esistono regole di comportamento etiche che ogni cercatore di funghi dovrebbe seguire per preservare l'equilibrio del bosco e garantire raccolti futuri.

  • Il primo principio è raccogliere solo ciò che si conosce con certezza. I funghi sconosciuti vanno lasciati dove sono: anche se non commestibili, svolgono funzioni ecologiche importantissime. Molti funghi velenosi o non commestibili sono fondamentali per la simbiosi con le piante, la decomposizione della materia organica o come nutrimento per la fauna selvatica.
  • Il metodo di raccolta corretto prevede di tagliare il gambo alla base con il coltellino, mai estirpare il fungo tirando. Questo preserva il micelio sotterraneo, la vera "pianta" del fungo, che continuerà a fruttificare negli anni. Dopo il taglio, è buona pratica ricoprire leggermente il punto di raccolta con foglie o terriccio.
  • Rispetta i funghi giovani: lascia crescere gli esemplari troppo piccoli che non hanno ancora raggiunto la maturazione necessaria per disperdere le spore. Allo stesso modo, anche alcuni esemplari maturi andrebbero lasciati sul posto proprio per garantire la riproduzione.
  • Durante la camminata, mantieniti sui sentieri tracciati evitando di calpestare inutilmente il sottobosco. Ogni passo fuori sentiero può danneggiare miceli invisibili, semi, piantine e microhabitat. Non utilizzare mai rastrelli, uncini o altri strumenti che rivoltano il terreno: sono vietati dalla legge e devastanti per l'ecosistema.
  • Infine, raccogli i tuoi rifiuti e, se possibile, anche quelli lasciati da altri. Il bosco non è una discarica e la plastica o i materiali non biodegradabili impiegano decenni a decomporsi, inquinando suolo e falde acquifere.

Forest bathing tra i sentieri: il benessere della lentezza

La ricerca dei funghi si sposa perfettamente con la pratica del forest bathing, o shinrin-yoku, nata in Giappone negli anni '80 e oggi riconosciuta scientificamente per i suoi benefici sulla salute fisica e mentale.

Gli studi dimostrano che trascorrere tempo nei boschi riduce i livelli di cortisolo (l'ormone dello stress), abbassa la pressione sanguigna, migliora il sistema immunitario e aumenta i livelli di energia. I terpeni rilasciati dagli alberi, le cosiddette fitoncidi, hanno effetti benefici documentati sul nostro organismo.

Durante la ricerca dei funghi, prenditi momenti di pausa per semplicemente osservare, ascoltare i suoni del bosco, respirare profondamente. L'obiettivo non deve essere solo il cestino pieno, ma l'esperienza complessiva dell'immersione nella natura. Spesso le uscite meno produttive in termini di raccolta sono le più ricche dal punto di vista dell'esperienza sensoriale e del benessere psicofisico.

Osservare, non solo raccogliere: la biodiversità del sottobosco

I funghi sono solo una componente di un ecosistema complesso e affascinante. Imparare a osservare la biodiversità del sottobosco arricchisce enormemente l'esperienza outdoor e sviluppa una consapevolezza ecologica fondamentale.

Osservare i funghi significa anche notare insetti, molluschi, piccoli mammiferi che se ne nutrono o li utilizzano come habitat. I funghi sono indicatori biologici: la loro presenza o assenza racconta storie sulla salute del bosco, sull'inquinamento, sui cambiamenti climatici.

Sicurezza e orientamento: muoversi nel bosco

La sicurezza è un aspetto che non va mai sottovalutato quando si pratica un'attività outdoor, anche apparentemente semplice come la ricerca dei funghi. I boschi possono presentare insidie e una preparazione adeguata è essenziale.

Prima di partire, pianifica il percorso studiando mappe della zona, informandoti su difficoltà dei sentieri e previsioni meteorologiche. Comunica sempre a qualcuno dove intendi andare e l'orario previsto di rientro. Questo semplice accorgimento può fare la differenza in caso di emergenza.

Il kit di primo soccorso dovrebbe contenere cerotti, disinfettante, una coperta termica, un fischietto, eventuali farmaci personali. In caso di infortunio, mantieni la calma e, se possibile, chiama i soccorsi fornendo coordinate precise.

Attenzione anche ai rischi naturali: zecche (controllati accuratamente al rientro), vipere (raramente aggressive ma presenti), cinghiali (evita di avvicinarti a gruppi con cuccioli). Fai rumore mentre cammini per segnalare la tua presenza alla fauna selvatica.

Andar per funghi: un percorso di crescita personale e ambientale

Andare per funghi è un'attività che unisce movimento fisico, contatto con la natura, apprendimento continuo e gratificazione personale. Praticata con conoscenza, rispetto e attenzione alla sicurezza, diventa una passione che arricchisce la vita e approfondisce il legame con l'ambiente naturale. Il bosco ha molto da insegnare a chi sa ascoltarlo: ogni uscita è un'opportunità per imparare qualcosa di nuovo su funghi, piante, animali e, in fondo, anche su noi stessi.