Quante volte capita di leggere di persone straordinarie che compiono imprese al limite dell’estremo, portando l’essere umano a raggiungere nuovi traguardi documentati attraverso libri e filmati... e altresì quante volte capita che un tragico incidente ce le porti via, in una giornata qualunque mentre svolgono il loro lavoro sulle montagne che le hanno cresciute.
Ermanno Salvaterra faceva parte di queste eccezionali persone. Ci ha lasciati in questi giorni a 68 anni, a causa di un tragico incidente al Campanile Alto di Brenta, sulle sue montagne fuori di casa. Giovedì 17 agosto siamo stati colpiti dalla dolorosa e terribile notizia della imprevedibile scomparsa dell'alpinista trentino. Con commossa tristezza viene spontanea l'intenzione di ricordarlo con un succinto profilo, che trovate qui di seguito, del personaggio che si colloca tra i principali protagonisti in Patagonia e non solo. La Patagonia, legata come tradizione alpinistica ai lecchesi, è diventata per inclinazione un riconosciuto "Regno" proprio di Casimiro Ferrari e Ermanno Salvaterra.
È indiscutibile che, anche soltanto con le loro portentose imprese sulle montagne della Patagonia, a pieno titolo, entrambi possono essere considerati iscritti nella storia degli alpinisti leggendari di tutti i tempi.
[ Testo di: Renato Frigerio ]
Ermanno Salvaterra (1955-2023)
Nato nel 1955 a Pinzolo, in Trentino, nelle Dolomiti occidentali, è stato alpinista, guida alpina, maestro di sci, conferenziere, scrittore e autore di numerosi e premiati filmati.
La sua famiglia ha gestito il rifugio Dodici Apostoli “Fratelli C. e G. Garbari”, nella parte meridionale del Gruppo di Brenta.
Ha iniziato a scalare giovanissimo, è ovvio, sulle fedeli pareti casalinghe.
Dopo aver aperto decine di vie, nel 1982 va per la prima volta in Patagonia, dove sale fino al Compressore, la nota via, omonima, aperta nel 1970 da Cesare Maestri sul Cerro Torre. Da allora non ha mai smesso di confrontarsi con il Cerro Torre e di frequentare la Patagonia e le sue montagne ghiacciate.
Nel 1983 per la prima volta l’alpinista trentino raggiunge la vetta del Cerro Torre, proprio percorrendo la via del Compressore, lungo la cresta Sudest, e poi superando la parte finale aperta nel 1979 da Jim Bridwel e Steve Brewer.
Nel 1985 ne realizza la prima invernale assoluta sul Cerro Torre, lungo la via del Compressore.
Dieci anni dopo, ancora in invernale, apre la via Infinito Sud, però senza riuscire a superare il Fungo, che occupa la cima del Cerro Torre.
Nel 1999 sul versante Sud apre una variante della via del Compressore.
Nel 2004, sempre sul Cerro Torre, apre una nuova via sulla parete Est e nel 2005 apre El Arca de los Vientos, la quale ripercorre la via che Maestri afferma di aver salito nel 1959, assieme a Toni Egger, tragicamente scomparso nella discesa. Salvaterra e i suoi compagni di cordata, Alessandro Beltrami e Rolando Garibotti, non trovano però alcuna traccia del percorso dei due alpinisti, Maestri e Egger, sulla parete Nord, lungo la quale arrivano in vetta. Per questa impresa i tre alpinisti ottengono una candidatura al Piolet d’Or, che però rifiutano. Questa decisione è giustificata, dal momento in cui: “non riteniamo di andare in montagna per ottenere dei premi”, come se ne può dedurre dalla loro motivata precisazione.
Molti scritti, che fanno sognare la Patagonia, ricordano la vita e le esperienze dello scalatore trentino. “Patagonia, il grande sogno” è stata l’ultima opera firmata da Ermanno Salvaterra: un libro ricco di suggestioni, edito da Mondadori (pp.215, Euro 24,90), uscito due anni fa.
Le salite più importanti
Ermanno Salvaterra, ha al suo attivo centinaia di salite sulle Alpi, di cui numerose vie nuove e prime solitarie. In ordine cronologico, per quanto possibile, riassumiamo una sommaria raccolta, indicando le salite di rilievo e più importanti.
- 1980 - via nuova in solitaria, via del Dolfo, al Lastone orientale, parete Sudovest, vicino al rifugio XII Apostoli;
- All’inizio anni '80 compie la ripetizione della via Salathè a El Capitan in California;
- 1982 - Si confronta per la prima volta con la Patagonia, effettuando un tentativo al Cerro Torre, lungo la via di Maestri, detta del Compressore;
- 1983 - Effettua la seconda ripetizione della via del Compressore sulla cresta Sudest del Cerro Torre. Poi scala la Supercanaleta al Fitz Roy e la via Whillans, parete Sudest, all’Aguja Poincenot;
- 1984 - Tentativo al Makalù in Nepal;
- 1985 - Prima salita invernale, in assoluto, al Cerro Torre, lungo la via del Compressore, con 11 giorni in parete;
- 1986 - Concatenamento in solitaria: via delle Guide, parete Nordest, al Crozzon di Brenta, spigolo Fabbro, lato Ovest, rivolti alla Cima Margherita, alla Brenta Alta, via Fehrmann, diedro Sudovest, e via Preuss, parete Est, al Campanile Basso, concluso con la cresta Ovest del Campanile Alto, in giornata;
- Realizza l’apertura di 3 vie nuove, denominate - Orso Grigio, Sospiri e Orso Nero, sul pilastro della parete Sudovest, alla Cima d’Agola, nei pressi del rifugio XII Apostoli;
- 1987 - via nuova sulla parete Nordovest del Crozzon di Brenta. La via, SuperMaria, supera direttamente il pilastro compreso tra 2 vie storiche, la Aste-Navasa e il pilastro dei Francesi;
- 1989 - concatenamento in solitaria: pilastro dei Francesi, parete Nordovest, al Crozzon di Brenta, via Detassis-Graffer con variante Dinoia al pilastro Est della Cima Tosa, via Graffer allo Spallone del Campanile Basso, via Detassis, parete Nordest, alla Brenta Alta, diedro Oggioni-Aiazzi alla Ovest del Campanile Alto, in giornata;
- 1993 - via nuova in solitaria a El Mocho, parete Nordovest, lato Frader Pisafè;
- 1994 - via nuova alla Torre della Media Luna, pilastro Sudest, lato Rubio y Azul;
- via nuova in stile alpino all’Aguja Rafael, via Corallo, parete Ovest, diedri centrali, alla Torre Innominata;
- ripetizione via Fonruoge-Rosasco all’Aguja Poincent, parete Sudovest;
- prima ripetizione via Chiaro di Luna, parete Ovest, all’Aguja Saint Exepèry;
- 1995 - via nuova, Infinito Sud, al Cerro Torre, tracciata sulla parete Sud, con discesa dallo spigolo Sudest. Si tratta delle terza via aperta sulla parete Sud del Cerro Torre. L’assalto a questa via nuova ha richiesto 24 giorni in parete, con l’utilizzo di un box pensile di alluminio, dove dormire;
- 1998 - prima ripetizione sulla Punta Herron, parete Nord;
- 1999 - via nuova, intesa come variante alla via del Compressore, lungo lo spigolo Sudest del Cerro Torre;
- 2004 - via nuova, Quinque anni a paradisum, lungo la zona centrale della parete Est sul Cerro Torre;
- 2005 - via nuova, El Arca de los Vientos, sulle pareti Est, Nord e Ovest del Cerro Torre, che in gran parte segue la presunta via Maestri-Egger del 1959.