Hans Kammerlander, alpinista di 67 anni originario di Campo Tures (Bolzano), ha descritto la serata di sabato a Spriana come un sogno. Kammerlander, noto per aver scalato dodici dei quattordici Ottomila del mondo, ha ricevuto la "Pica de Crap" durante una cerimonia organizzata dalla Fondazione Luigi Bombardieri, dal CAI Sezione valtellinese di Sondrio, e da Elio Parolini, ideatore del premio. La "Pica de Crap", giunta alla sua 12ª edizione, e il "Moschettone della solidarietà", alla 10ª edizione, sono ormai appuntamenti tradizionali dell'estate malenca, capaci di richiamare alpinisti da tutta Italia e oltre.
Accanto a Kammerlander, al Polifunzionale di Spriana, c'erano anche altri illustri "cacciatori di Ottomila", come il polacco Krzysztof Wielicki, suo grande amico, e gli alpinisti Silvio "Gnaro" Mondinelli, Mario Panzeri e Mario Corradini, tutti premiati in edizioni precedenti. Ogni estate, questi alpinisti si ritrovano a Spriana, all'ingresso della valle del Mallero, per onorare i nuovi premiati.
Hans Kammerlander ripercorre la sua carriera
La reunion di quest'anno è stata una festa che ha affascinato Kammerlander, facendo sperare in un suo ritorno a Spriana anche l'anno prossimo. Presentato da Elio Parolini e premiato con la "Pica" da Angelo Schena, presidente della Fondazione Bombardieri, Kammerlander è stato intervistato dalla giornalista Valentina D'Angella, con cui ha ripercorso le tappe salienti della sua carriera, inclusa la tragedia del Manaslu, una delle due vette che non ha conquistato, e dove ha perso due amici alpinisti rischiando la propria vita.
Un film su questa esperienza è stato presentato al "Trento Film Festival". Kammerlander ha sottolineato quanto ora si senta meglio non scalando più Ottomila e non concentrandosi solo sulla cima, ma apprezzando la natura e la cultura dei luoghi. Nonostante non sia più il cacciatore di vette di un tempo, negli occhi di Kammerlander si riflettono ancora le montagne che ha scalato e quelle che lo hanno respinto, come il Manaslu, che rimane nel suo cuore.
Un riconoscimento per il continuo sostegno di Sergio Longoni
Nella stessa serata, è stato premiato anche Sergio Longoni, di Barzanò (Lecco), il nostro patron, che ha sostenuto per anni spedizioni alpinistiche in tutto il mondo, compresa quella di Kammerlander. Longoni ha ricevuto il "Moschettone della solidarietà", un riconoscimento realizzato dall'artista di Lanzada, Renato Bergomi. Emozionato, Longoni ha dichiarato che questo premio rappresenta un riconoscimento per il suo impegno nel mondo della montagna dal 1971, un'attività che lo ha sempre affascinato, non solo per passione, ma anche per motivi di marketing.
Alla fine della serata Sergio Longoni ha consegnato la tradizionale Piccozza d'Oro a Elio Parolini in segno di stima per l'ideazione del premio e la gestione delle edizioni durante gli anni.
Una Piccozza è stata donata anche a Hans Kammerlander per celebrare gli anni di collaborazione tra i 2 e il sostegno di Longoni nelle spedizioni intraprese dall'alpinista bolzanino.