Medaglia d’argento ai Mondiali Juniores di Snowboard 2022, Niccoló Colturi è un giovane atleta italiano affermato a livello internazionale nello snowboard.
Una promessa con una carriera già brillante, capace di competere con i suoi coetanei e con chi ha più esperienza di lui. Sembra non avere limiti, un po’ anche grazie alla passione per la neve che lo accompagna sin da quando aveva due anni, età in cui ha iniziato ad usare lo snowboard.
La sua creatività e il suo stile l’hanno sempre distinto nelle gare, per questo abbiamo deciso di intervistarlo per saperne di più e apprendere il più possibile da questo campione.
È appena iniziato il nuovo anno, qual è la sfida più grande che dovrai affrontare?
“Sicuramente i Mondiali Junior, a Passo San Pellegrino. Le aspettative sono alte, visto che l’anno scorso ho fatto un grande risultato. Le ultime gare non sono andate come desideravo, ma mi preparerò ancora di più per questa nuova avventura.”
C’è stato un particolare evento che ti ha fatto scegliere questo sport o hai seguito le orme di tuo padre?
“Lo snowboard è uno sport di famiglia, quindi ho deciso di cominciare fin da piccolo per seguire principalmente le loro orme. Dopo le prime gare, vedendo che c’era del potenziale, abbiamo deciso che lo snowboard poteva essere la mia vita.”
Il momento più emozionante della tua carriera?
“Quello più bello è stato durante i Mondiali Juniores dell’anno scorso, anche perché non ero troppo in forma al momento della partecipazione: avevo subito un infortunio e pensavo di non esser pronto. Alla fine ho fatto un tentativo e incredibilmente ho fatto il secondo posto, è stato pazzesco!”
Cosa hai provato nell’indossare la medaglia d’argento?
“Quasi non ci credevo! Ero emozionatissimo soprattutto perché avevo subito un infortunio, quindi è stato inaspettato. Mi piacerebbe rivivere sempre quella sensazione.”
Preferisci fare snowboard con una strategia ben precisa o affidarti solo al tuo fisico?
“Mi affido moltissimo al fisico, però è anche una questione di strategia. Infatti, con i miei allenatori ci concentriamo sulla pista della gara e capiamo quale potrebbe essere il modo perfetto per attraversarla senza perder tempo e sfruttando ogni appiglio. Un 50 e 50 tra strategia e fisico.”
C’è stato un momento in cui hai pensato di mollare?
“Ci sono stati diversi momenti in realtà, soprattutto l’anno scorso che, a causa dei tanti infortuni, mi sono recato spesso in ospedali sempre diversi e pensavo sinceramente di non farcela, di non riuscire a ricominciare. Mi hanno risollevato i risultati, come il secondo posto ai Mondiali o in Coppa Europa: adesso sono sempre più convinto di voler continuare in questo sport.”
Quali sono i tuoi hobbies fuori pista?
“Essendo un amante degli sport, pratico tutti quelli in cui ho una tavola sotto i piedi, oltre allo snowboard. Tra questi ci sono skateboard, kitesurf e windsurf. Altrimenti mi piace uscire con gli amici e divertirmi insieme a loro quando non sono sulla tavola.”
Stai ancora studiando?
“Ho finito le superiori l’anno scorso, finalmente: non è stato facile conciliare lo sport con la scuola! Alla fine comunque ce l’ho fatta e quest’anno deciderò se continuare e quanto tempo potrò dedicare allo studio senza intralciare lo snowboard.”
Cosa ti piacerebbe studiare?
“Vorrei studiare marketing, ritengo sia fondamentale conoscerlo anche come sportivo!”
Come hai fatto a conciliare lo studio con lo sport?
“Non è stato facile, ma per fortuna mi è stata affiancata una tutor che prendeva appunti quando io non potevo e mi ha dato una grande mano nel non rimanere indietro. È stata fondamentale, mi aiutava anche a studiare e senza di lei penso che non ce l’avrei fatta.”
Un tuo difetto e un pregio
“Il mio difetto principale è sentire molto le pressioni esterne, il mio pregio è la determinazione: infatti appena prendo una brutta caduta cerco di rimettermi subito a lavoro e non fermarmi, così sono pronto in men che non si dica alla prossima gara.”
Qual è stato l’incidente peggiore, quello che proprio pensavi di non poter superare?
“L’incidente più brutto è stato ai Mondiali Junior dell’anno scorso: in finale, mentre stavo superando il mio avversario per arrivare al traguardo ed ero nell’ultima curva, sono caduto e ho finito la gara con la spalla rotta.
Appena tornato a casa sono corso a fare una radiografia: spalla distrutta. Ci ho messo ben tre mesi per riprendermi, anche grazie a tantissimi allenamenti e fisioterapia. Sono tornato come nuovo e mi sono rimesso a lavoro!”
Gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere quali sono?
“Quello raggiunto, fondamentale direi, è stata la maturità: per me è stato un grande traguardo e sono molto soddisfatto del risultato ottenuto, nonostante le numerose difficoltà dovute alla mancanza di tempo. Nello sport è avvenuto giusto quest’anno, con la qualificazione a una tappa della Coppa del Mondo, anche perché l’anno scorso purtroppo non ci sono riuscito.
Invece, quello più importante da raggiungere sono le Olimpiadi del 2026: tutta la mia carriera si baserà su quello e farò tutto il possibile per arrivare fin lì e vincere.”
Come si svolge un allenamento per raggiungere un risultato così grande?
“L’allenamento si divide principalmente in due parti: quello in palestra, dove si cerca di simulare i movimenti tecnici dello snowboard con dei pesi, per cercare di diminuire il più possibile la stanchezza. La seconda parte avviene direttamente in pista, con la mia fidata tavola.”
Secondo te, quali sono i valori che questo sport riesce a trasmettere?
“Anche se si tratta di uno sport individuale dove gareggi per te stesso, hai comunque un gruppo di persone che ti seguono e la cosa che lo snowboard insegna è avere rispetto di loro, dei compagni, degli allenatori e degli avversari.
Nell’ultimo caso si è divisi un po’ in due, fuori la pista sono quasi tutti amici e c’è molto rispetto, ma in pista devi completamente dimenticarti del fatto che lo siano e staccarti dalla parte emozionale: in poche parole, cominciare a gareggiare.”
A proposito di avversari, ti è mai capitato di avere qualche battibecco con loro?
“É successo proprio in quei famosi Mondiali Juniores, perché il mio avversario mi ha toccato la tavola mentre stavamo facendo un salto.
Ci sono rimasto abbastanza male e non è stato per niente facile vederlo accanto a me durante la premiazione, soprattutto al gradino più alto del podio. Poi però ci siamo chiariti e lui mi hai chiesto tranquillamente scusa.”
Qual è il consiglio che dai a chi inizia questo sport?
“Allenarsi duramente, non lasciarsi mai scoraggiare dalle sconfitte, anche quando se ne subiscono tante: insomma, non arrendersi mai. Sono dell’idea che i sacrifici portino sempre dei risultati, soprattutto allenandosi duramente!”
Con quest’ultima risposta non possiamo che esser certi di aver davanti a noi un vero campione, sportivo soprattutto nei modi e nel comportamento maturo, per nulla scontato alla sua giovane età.
Grazie Niccoló e in bocca al lupo per tutte le tue sfide: faremo sicuramente il tifo per te!