Oggi è tutto molto triste. Siamo distrutti. Colpiti dalla struggente notizia della scomparsa di Cristian Brenna all'età di 54 anni.
La sua mancanza lascia un vuoto nell'animo di coloro che lo conoscevano e lo stimavano. La sua eredità di protagonista dell'alpinismo e dell'arrampicata continuerà a vivere nella memoria degli appassionati di montagna. I suoi amici del territorio lecchese e i compagni di cordata lo ricordano con affetto per la sua simpatia e umanità. Mancherà, oltre che alla sua famiglia, anche a tutti coloro che da lui hanno saputo cogliere nel loro aspetto valori e ideali per praticare l'alpinismo con gioioso entusiasmo e particolare preparazione fisica e mentale.
Personalmente mi sono sentito motivato nel segno del tempo a quando per conto dell'amico Sergio Longoni mi occupavo della serate "A tu per tu con i grandi dello Sport", organizzate da DF Sport Specialist presso il punto vendita di Sirtori. Solo e semplicemente per questa ragione ho inteso recuperare e riprendere il relativo comunicato stampa promozionale della serata con l'intervento di Cristian Brenna, così come integralmente è stato trasmesso agli organi di informazione interessati. Per chi invece lo legge ora lo stesso scritto assolve alla funzione di saperne di più come profilo di Cristian Brenna e cenno biografico.
In sintesi questo personaggio di rilievo ha messo in evidenza una eccezionale versatilità ed evoluzione verso sempre più alti obiettivi. Dalla ginnastica artistica, suo primo, giovanile amore sportivo, Cristian Brenna, si lancia decisamente verso l'ampio mondo dell'arrampicata, un mondo dove la montagna lo attendeva con un sempre più nitido e forte richiamo. Buona lettura.
Renato Frigerio

Si fa vivo nelle serate "A tu per tu" di DF Sport Specialist un campione delle plurime risorse
Il 14 maggio 2009 potremo conoscere a Sirtori il triplice volto di Cristian Brenna nell'arrampicata
Avrebbe potuto essere l’esibizione di una disciplina ben diversa, se pur sempre all’altezza di queste interessanti serate, quella che verrà proposta per le ore 20 di giovedì 14 maggio nel salone di DF Sport Specialist: e chissà mai che Sergio Longoni non riesca prossimamente a recuperarne, per testimoniarla, un altrettanto grande atleta. Ma la ginnastica artistica ha solo sfiorato con tocco leggero Cristian Brenna in giovanissima età, presto soppiantata da una nuova folgorante passione. Ha solo diciassette anni l’eclettico climber, che è nato a Bollate, vicino a Milano, il 22 luglio 1970, quando ai piedi delle falesie sopra Lecco, dove si è recato con degli amici che lì praticano l’arrampicata, scopre come per incanto la meravigliosa bellezza di questo sport. È amore a prima vista e subito comprende che è un amore per tutta la vita, e infatti, da quel lontano giorno in cui ha provato per la prima volta l’emozione di arrampicare, non è più riuscito a fermarsi.
Come si fa a credergli, quando ci dice che all’inizio non si sentiva particolarmente portato? Non avrebbe potuto fare tutta questa strada sorprendente, che ha avuto un’evoluzione tanto veloce che non è potuta sfuggire assai presto all’attenzione di chi di queste cose se ne intendeva bene. Del resto la misura del suo prodigioso cammino può essere facilmente fatta a suon di numeri: 366 vie sopra l’8a, di cui 153 con 8a/8a+ a vista!
Atleta della squadra Nazionale FASI, gareggia per il “Gruppo Sciatori Fiamme Gialle” di Predazzo: ed è proprio la carriera agonistica, che inizia nel 1990, a portarlo in un primo periodo ai vertici della notorietà. E non poteva essere diversamente con i tre titoli di campionato italiano che conquista nel 1995, 1998 e nel 1999. A questi vanno aggiunti un terzo posto nel 1996, e un ancor più clamoroso secondo posto nel 1998, in Coppa del Mondo: tutte posizioni che confermano l’eccellenza di tanti altri successi nella sua lunghissima attività competitiva. Ad un certo punto comunque Cristian Brenna comincia a sentirsi allo stretto e condizionato nell’arrampicata sportiva, mentre si sente maggiormente gratificato e a suo agio nel contatto vivo con la roccia. Da qui si comprendono allora le sue importanti progressioni: il suo primo 8c, Macumba Club nella falesia di Orgon nel Sud della Francia nel 1994, il suo primo 8b a vista nel 1995 con la salita di Australia nella falesia di Ceredo, sopra la città di Verona. Nel 2002 è ancora suo il primo 8b+ sempre a vista su Mortal Kombat a Castillon, una piccola falesia situata appena al di là del confine di Ventimiglia. Nel 2005 abbandona definitivamente le competizioni e sale il suo primo 9a, con la ripetizione di Underground nella falesia di Massone, presso Arco di Trento. Ma è quasi impossibile selezionare alcune delle sue grandi salite su roccia, per cui basta dire che, a differenza di lui, nessun altro italiano ha mai salito né un 9a e nemmeno un 8b+ a vista.
È ora ormai che a lui, climber di imprese superbe, si aprano le braccia accoglienti della più appassionante forma dell’arrampicata. È tempo finalmente che si svolga il naturale incontro con l’alpinismo: avviene all’improvviso, ed è immediatamente passione esplosiva, tanto che nel 2004 entra a far parte del gruppo Ragni della Grignetta. Nel 2005 partecipa alla spedizione “Up Project”, e qui lo vediamo impegnato ad aprire una nuova via sullo scudo del Chogolisa, in Pakistan: una via di 800 metri, con difficoltà fino al 7c, superate in libera. Nel 2007, con Bernasconi, Barmasse ed Ongaro, affronta il primo tentativo sul Cerro Piergiorgio, sogno ed incubo di decine di alpinisti. L’arduo tentativo fallisce dopo due mesi di estenuanti attacchi e la salita di metà della parete.
Nel febbraio del 2008 ritorna in Patagonia con Barmasse e Ongaro e affronta l’immane colosso sulla parete Nordovest per la via “La routa de l’hermano”. Mentre la cordata sta per arrivare in cima, Ongaro viene colpito da una scarica di ghiaccio. Cristian e Barmasse non hanno un attimo di indecisione: non pensano più alla vetta e, con faticoso impegno, riescono a calare il compagno ferito lungo l’interminabile parete. Ma questa discesa non vuol dire resa. Con grande motivazione, Cristian torna con Barmasse ai piedi della parete, per nulla intimorito dei suoi 950 metri che sono da ripetere per intero, e dopo 33 ore di una scalata senza sosta, lottando contro il vento violento che li investe, scaraventando addosso una bufera di neve, conquistano una grandiosa vittoria, salendo per 29 lunghezze con difficoltà 6b+. A3, ED+.
Dopo l’arrampicata sportiva, in cui può essere considerato l’unico italiano degli anni ’90 in grado, con la sua briosa personalità dall’allegria contagiosa, di mettersi sulle orme dei grandi personaggi degli anni ’80, tra cui Manolo su tutti; dopo le sue strepitose salite su roccia, Cristian Brenna si affaccia dunque all’alpinismo classico con le carte in piena regola perché in lui si possa intravedere molto di più di una speranza.
Sotto i suoi tre diversi aspetti, come abbiamo adesso preso conoscenza, potremo ammirarlo nella serata dal titolo “In continuo movimento” di giovedì14 maggio 2009 a Sirtori, dove siamo invitati da DF Sport Specialist a da A,G, Bellavite.
Cristian Brenna ci attende con i suoi tre fantastici filmati: “Mortal Kombat”, arrampicata sportiva a livello mondiale; “Up and down”, Chogolisa, Pakistan; e “Cerro Piergiorgio”, Patagonia.