Per l’alpinista varesino, queste montagne non sono soltanto un luogo di sfida tecnica e avventura, ma un ambiente unico a cui sente di appartenere profondamente.
Questo legame, costruito attraverso anni di avventure tra venti impetuosi e pareti di granito, continua a spingerlo a esplorare e contribuire alla storia dell'alpinismo in queste montagne straordinarie.
¿Quién sigue?
Questo è il nome scelto dai tre alpinisti per la nuova via che si trova sulla parete est dell'Aguja Val Biois, nella zona del Fitz Roy.
È stata un’arrampicata difficile, con tratti impegnativi e affrontata con condizioni meteo estremamente fredde, tipiche del clima patagonico.
La nuova via si sviluppa su una parete di circa 450-500 metri, con difficoltà di 7a e A1, e presenta un carattere avventuroso.
Prima della salita, i tre alpinisti hanno affrontato sette ore e mezza di cammino per l’avvicinamento: qui, dopo aver piantato le tende sul ghiacciaio, è iniziata l’osservazione della parete per studiare la linea di salita.
Curiosa la scelta del nome della via "¿Quién sigue?" che significa "Chi segue?" o "Avanti il prossimo".
La via è bella, ma non so quante ripetizioni avrà. Il nome '¿Quién sigue?' sta proprio a significare: chi seguirà questa traccia?
ha commentato Della Bordella.
Iniziare la stagione patagonica con questa via è stato un buon inizio, anche se il tempo non ci ha aiutato. Abbiamo sfruttato al meglio la finestra di bel tempo che avevamo, anche se le condizioni erano molto fredde e difficili. La via è stata una vera avventura, e la cordata ha funzionato molto bene.
La spedizione di Matteo Della Bordella in Patagonia prosegue in attesa dell’arrivo dei giovani alpinisti del CAI Eagle Team, quattro ragazzi e due ragazze: insieme agli altri tutor della spedizione, Luca Schiera, Massimo Faletti, Silvia Loreggian, tenteranno l’apertura di una nuova via.
Una nuova avventura avrà inizio!