Per l'occasione abbiamo intervistato Anna Ferrino, CEO, e Giorgio Rabajoli, Direttore Vendite Italia che ci hanno raccontato la lunga storia di un'azienda fortemente legata al suo passato ma proiettata al futuro, con uno sguardo fisso ai valori che l'hanno caratterizzata sin dagli inizi: l'impegno verso l'innovazione, la capacità di ascolto delle esigenze degli appassionati, la dedizione costante allo sviluppo del prodotto e alla sua unicità.
1870-2020. 150 anni di storia, 5 passaggi generazionali: un anniversario prestigioso per la vostra azienda.
Ferrino arriva a questo traguardo importante consapevole del proprio passato, con grande voglia di guardare ai prossimi centocinquant'anni e con la convinzione che un bagaglio così importante debba essere valorizzato per il futuro, per essere sempre competitivi, attivi e dinamici, animati dalla voglia di fare di più e meglio. Per celebrare l'anniversario, mantenendo però uno stile sobrio e pacato che caratterizza la nostra comunicazione aziendale, l'idea era di organizzare una serie di iniziative ed eventi pensati per raccontare in Italia e nel mondo i valori di Ferrino e la sua storia. L'emergenza ha chiaramente imposto di sospendere tutte le iniziative, dando priorità alla salute, alla solidarietà e alle modalità con le quali poter essere vicini a chi è in prima linea in questa situazione così drammatica. La maggior parte delle persone ci conosce come brand specializzato nel mondo del camping e dell'outdoor, pochi però sono a conoscenza della nostra attività a fianco di organizzazioni umanitarie nazionali ed internazionali: con loro progettiamo e produciamo tende e prodotti per l'emergenza. E così ci siamo subito messi al servizio di questa situazione, attivandoci per essere rapidi nel rispondere alle richieste delle organizzazioni impegnate nella crisi sanitaria: abbiamo realizzato un ospedale da campo presso l'unità di crisi dell'ASL di Cuneo con 18 tende con percorsi di collegamento protetti, dotate di teli ombra e impianti elettrici, progettate per riprodurre un'intera struttura ospedaliera. Oggi per noi il miglior modo di celebrare l'anniversario della nostra azienda è facendo il nostro lavoro, al servizio di chi è in difficoltà con l'augurio che tutto possa risolversi e si possa ritornare alle nostre passioni outdoor, partendo dal nostro amato campeggio.
Ma torniamo alla storia di Ferrino. Siamo nel 1870 e l'idea per i tempi era rivoluzionaria: impermeabilizzare i tessuti. Da lì in poi è nata una storia di successo: ci raccontate in cosa consisteva?
La storia è nata a Torino in via Nizza 107 dove il mio trisavolo, Cesare Ferrino, nel 1870 da un suo laboratorio di vernici crea un mix di cere con cui impermeabilizzare dei canvas, in particolare la canapa. All'epoca era un'invenzione importante: inizialmente questi teli venivano usati come coperture per i tetti quando venivano scoperchiati per essere rifatti; successivamente sono diventati teli per i carri che allora servivano per il trasporto della merce dalla ferrovia, contigua a Via Nizza, alla città. A quei tempi Torino era la capitale industriale del paese e da lì è partita la nostra storia che ci ha visto realizzare anche le prime capote delle automobili della neonata Fiat. Le prime tende nacquero invece per un uso militare, allora non si parlava ancora di mercato outdoor. In quegli anni, iniziò anche un movimento di conquista delle vette delle alpi: il Piemonte aveva un nucleo di alpinisti celebri ed importanti che contribuirono alle prime conquiste ed anche alle prime esplorazioni: da qui la nostra azienda diede inizio allo sviluppo di prodotti tecnici.
Facendo un percorso a ritroso, quali sono state le tappe più significative nella storia dell'azienda e quali i valori che vi hanno ispirato?
La nostra azienda di fatto è nata in un modo estremamente moderno: se pensiamo bene è nata grazie ad un'innovazione tecnologica, che ancora oggi è un'ottima pratica per una start up, ed ha avuto anche la capacità di una visione di quello che poteva essere un eventuale posizionamento futuro. Il mondo dell'outdoor sarebbe arrivato un secolo dopo ma in Ferrino questo germe di visione c'era già ed è un aspetto unico della nostra azienda. L'altra particolarità di Ferrino è che, ancora oggi dopo 150 anni, (ed è raro per le aziende storiche) "fa" le stesse cose che faceva all'inizio della sua storia, semplicemente con pesi invertiti: l'azienda inizialmente ha avuto un'anima B2B, con un piccolo segmento rivolto al consumatore finale che era rappresentato dagli esploratori e dagli alpinisti. Oggi invece si può dire che la situazione è capovolta: abbiamo un ruolo importante nel mondo dell'outdoor della distribuzione sportiva, quindi diretto al consumatore, ma abbiamo mantenuto anche il canale di vendita B2B, continuando a produrre per la protezione civile e le organizzazioni umanitarie, una fetta che rappresenta il 30/35% del nostro fatturato.
A metà del secolo scorso ha iniziato a diffondersi sempre di più l'idea del campeggio come vacanza. Ed è da lì che voi avete iniziato ad affermarvi come marchio di qualità per le tende da campeggio.
Mio padre Alberto Ferrino entrò in azienda, succedendo a suo nonno, a cavallo tra la fine degli anni '50 e '60 e decise di far diventare Ferrino IL marchio italiano di camping, andando a soddisfare le esigenze di un mercato che stava nascendo. Era il periodo del boom economico, della cinquecento e della tenda: il campeggio era una forma popolare di vacanza, ed è da qui, da una domanda di mercato, che l'azienda iniziò a strutturarsi e a crescere. Nel 1971 per finanziare lo sviluppo e la costruzione di un nuovo stabilimento, e per avere un socio d'opera, mio papà entrò in società con il dott. Edoardo Rabajoli - papà di Giorgio -: da allora il capitale dell'azienda è diviso in modo paritetico tra le due famiglie, Ferrino e Rabajoli. Siamo una Spa ma continuiamo ad essere un'azienda a carattere famigliare.
Gli anni ‘60/70 sono stati gli anni di Ferrino camping, parliamo di tende a casetta e canadesi, poi è arrivato il "periodo Messner": in quegli anni la nostra azienda aveva una grande reputazione come costruttore di tende e Messner all'epoca aveva un grande sogno, scalare tutti gli ottomila facendolo in modo nuovo con materiali più leggeri. Le nostre strade si sono incrociate, dando vita ad un dialogo fatto di scambi, idee e progetti che ha permesso di realizzare la tenda a forma di cupola che Messner aveva in mente, ben conoscendo l'ambiente dell'Himalaya con i suoi forti venti. Con lui progettammo e realizzammo prodotti molto innovativi adatti alle sue esigenze ed insieme, nell'ottobre del 1986, arrivammo sul tetto del mondo. L'eco dell'impresa di Messner fu davvero impressionante a livello mondiale: si può dire che il fenomeno dell'outdoor, un po' come lo conosciamo noi oggi, è partito da lì. La sua impresa ha portato tante persone ad avvicinarsi a questo mondo e quindi alla crescita del mercato: ed è in questa fase che Ferrino ha cambiato un po' pelle diventando un'azienda outdoor a 360° con l'inserimento in collezione di zaini, sacchi a pelo, accessori e nel 2008/2009 anche abbigliamento e ciaspole.
Le spedizioni d'alta quota sono iniziate negli anni '80 con Reinhold Messner: a fine 2019 l'annuncio della vostra collaborazione con Alex Txikon. Che cosa è cambiato in questi anni nello sviluppo dei materiali per l'alta quota?
Continuiamo da sempre ad avere uno stretto legame con chi opera in montagna, dal punto di vista della sicurezza, grazie anche alla nostra anima B2B e anche agli Ambassador che continuano a rivolgersi a noi, in particolare per materiale da spedizione. Lo è stato in passato, con la collaborazione con Messner, e lo è tutt'oggi: ci piace dire che Ferrino è un'azienda laboratorio, siamo ancora in grado di produrre a quattro mani con i nostri testimonial, adattarci alle loro esigenze e creare per loro prodotti su misura. È un valore che gli Ambassador ci riconoscono e che fa la differenza, la capacità di assecondare le loro necessità mettendo al loro servizio il nostro laboratorio interno, è spesso il motivo per il quale siamo scelti dagli atleti. Ancora oggi molti testimonial si rivolgono a noi perché sanno che possiamo avvicinarci alle loro richieste e non semplicemente mostrargli il catalogo dei prodotti. In questo momento siamo molto focalizzati sull'alpinismo himalayano invernale, siamo partner del Club Alpino Polacco. Il nostro nuovo Ambassador è l'alpinista basco Alex Txikon che qualche mese fa è stato in Himalaya con il nostro materiale: abbiamo scelto lui perché non è solo un alpinista ma è anche un esploratore ed è sensibile ai temi della sostenibilità e della disabilità (nella spedizione sull'Ama Dablam erano presenti ragazzi disabili). Ci interessava collaborare con Alex perché racchiude nelle sue imprese tante tematiche nelle quali ci riconosciamo e che sosteniamo.
Ricerca e tecnologia sono da sempre punti fermi per la vostra azienda e il progetto Highlab, nato nel 1994, ne è la conferma. In cosa consiste?
È un laboratorio permanente ad alta quota presso il rifugio Quintino Sella sul Monte Rosa a 3585 metri dove testiamo nuovi materiali e prototipi in condizioni estreme. È l'High Lab più conosciuto ma il progetto è molto ampio, abbiamo campi High Lab in partnership con i nostri distributori in altri paesi: il format è sempre lo stesso, mettere a disposizione degli appassionati tende, sacchi letto e zaini, nel periodo estivo, in alta quota. Qui il consumatore finale può testare i materiali e lasciarci il suo feedback, utile per noi per confermare o modificare un prodotto che sta nascendo. High Lab è un progetto estremamente importante per noi, che ben rispecchia la filosofia e il dna della nostra azienda: outdoor senza confini, investimento in ricerca e tecnologia. Anche questa è stata un'idea rivoluzionaria per il periodo nel quale è stata lanciata, si può dire un progetto unico e futuristico per gli anni '90.Grazie ad High Lab, possiamo attingere ad una raccolta di feedback da parte dei consumatori sui nostri prodotti: tutto viene considerato, armonizzato per permetterci di continuare a lavorare sullo sviluppo e sull'innovazione, che, dal laboratorio esterno in alta quota, riportiamo internamente nel laboratorio prototipi nella nostra sede di San Mauro Torinese.
La sostenibilità ambientale è un tema sempre più all'ordine del giorno anche nel mondo dell'outdoor. Qual è il vostro impegno in questa direzione?
Anche qui possiamo dire di essere stati anticipatori di un movimento che oggi è più che mai vivo: nel 2006 abbiamo lanciato il progetto T.RES dedicato al turismo lento e sostenibile. Ferrino è stata la prima azienda ad essere ammessa all'interno dell'Associazione del Turismo Responsabile. Nel 2006 quando siamo partiti abbiamo promosso un decalogo dei principi fondamentali per un turismo che fosse rispettoso delle persone e dell'ambiente e l'abbiamo veicolato all'interno dei nostri canali distributivi, credendoci ed agendo in questa direzione. Da quei primi passi, ad oggi, abbiamo mantenuto la rotta su queste tematiche. Amiamo l'ambiente e crediamo nell'importanza di un business sostenibile capace di creare valore nel rispetto e nella salvaguardia delle persone e della natura, motivo per il quale abbiamo anche deciso di redigere un bilancio di sostenibilità, mettendo nero su bianco il nostro impegno aziendale verso l'ambiente che, per molti versi, era già presente da anni in azienda, senza essere però "formalizzato": era ed è semplicemente un nostro modo di essere rispettosi verso la natura.
Nell'anno del 150° anniversario quali sono le novità della collezione Ferrino?
Abbiamo ideato Tent Set, un innovativo sistema modulare che permette al cliente di creare una tenda completamente adattabile alle sue esigenze grazie ad un configuratore online: questa è la novità con la quale festeggiamo il nostro anniversario.La tenda è il nostro prodotto per eccellenza, che ha fatto la nostra storia, ed è giusto festeggiare con un'innovazione in questo ambito, senza dimenticare l'impegno nella creazione di nuovi zaini e un ulteriore rafforzamento dell'attenzione alla collezione dedicata alle donne.Tent Set è un prodotto che simboleggia la nostra volontà, da sempre, di entrare in contatto con il pubblico. Abbiamo ha creato il primo configuratore di prodotto nel mondo outdoor: l'utente può scegliere la tenda, i vari componenti, in funzione delle sue esigenze per arrivare a costruire la sua tenda "su misura".Nei negozi DF Sport Specialist di Bevera di Sirtori, Milano e Gerenzano sarà messo a disposizione un tablet con il quale si potrà guidare il cliente nella configurazione del prodotto, tra scelta di colori e grafiche da apporre sulla tenda.
Cosa c'è nel futuro di Ferrino?
La volontà di proseguire a dedicare energie e risorse alla ricerca, all'innovazione e all'unicità dei nostri prodotti, continuando ad investire, mantenendo fermi i valori che hanno fatto la nostra storia.Siamo pronti per i prossimi 150 anni!
E per concludere il vostro legame con DF Sport Specialist?
Siamo legati a Sergio Longoni e alla sua attività imprenditoriale da moltissimi anni, un rapporto consolidato nel tempo basato su un legame forte, fatto di confronto e di ascolto di chi è sul campo e quotidianamente vive le richieste dei clienti.