Due bambini giocano in un campo sull'altopiano del Renon, foto di Alexander Dummer

Montagna in primavera: fioriture e risveglio della natura

È tempo di primavera, una periodo dell’anno che presenta molti aspetti interessanti che invogliano a programmare un'escursione in montagna: vediamo quali sono e scopriamo le mete più belle da raggiungere in questa stagione

Trekking primaverile: voglia di attività all'aperto

La primavera è una stagione che influisce sul nostro stato d'animo e sulle attività quotidiane: le giornate più lunghe e più miti hanno un impatto positivo sul nostro umore e sui livelli di energia. La luce del sole stimola la produzione di vitamina D, che contribuisce al benessere generale e al buonumore. L'atmosfera più positiva alimenta la voglia di attività all'aria aperta: organizzare una camminata in montagna è sicuramente un'ottima idea.

Le nevi hanno appena lasciato spazio al verde dei prati, le temperature si fanno meno rigide. Il trekking in primavera offre un connubio di condizioni meteorologiche piacevoli, paesaggi vivaci e una sensazione di rinascita nella natura, che contribuiscono a rendere questa stagione un momento ideale per gli amanti dell'escursionismo.

I vantaggi di un'escursione in primavera

Perché fare trekking in primavera è un’ottima idea? Quali sono gli aspetti che caratterizzano le escursioni in montagna nei mesi di aprile, maggio, giugno?

Gli animali si fidano di noi

La primavera può essere considerata una "stagione intermedia" tra l'inverno e l'estate, il che significa che i sentieri sono spesso meno affollati rispetto ai periodi estivi. In queste condizioni gli animali sono meno impauriti e tendono ad essere più presenti. Con un pizzico di fortuna potremo osservare da vicino animali come le marmotte, che appena usciti dal letargo invernale si avventurano alla ricerca di cibo.

Le temperature sono miti

In primavera le temperature tendono ad essere più miti rispetto all'inverno e meno calde rispetto all'estate. Certamente non dobbiamo farci cogliere impreparati in caso di pioggia o di nevicata tardiva, ma normalmente il periodo primaverile rende l'esperienza di trekking più confortevole perché consente agli escursionisti di godere appieno della natura senza affrontare estremi climatici.

Cascate e ruscelli impetuosi

Con l'arrivo della primavera, le nevi che si sono accumulate durante l'inverno iniziano a sciogliersi, creando ruscelli d'acqua fresca e cristallina e alimentando torrenti e cascate. Se la nostra escursione prevede l'osservazione di una cascata questo è il momento migliore, perché la vedremo nel pieno del suo vigore.

Fioritura e colori vibranti

La primavera segna il risveglio della natura. Molte piante erbacee iniziano a fiorire, coprendo i prati e i pendii con una vasta gamma di colori creando uno spettacolo visivo unico, molto diverso dal paesaggio estivo.

2 ragazzi durante un'escursione utilizzano bastoncini da trekking Leki

Trekking in primavera: attrezzatura e abbigliamento ideale

Per quanto riguarda l’abbigliamento il consiglio, peraltro sempre valido quando si affronta la montagna, è quello di prevedere repentini cambi di condizioni climatiche: vestirsi a strati e preferire indumenti impermeabili. La classica softshell è senz’altro utile nelle mezze stagioni, calda e idrorepellente. Dotarsi di un poncho impermeabile potrebbe essere una buona idea, in quanto ripara dall’acqua sia il corpo che lo zaino da trekking.

Non dimentichiamo un buon paio di scarpe da trekking: alte o basse? Puoi leggere i nostri consigli in questo articolo.

Mete per trekking primaverile: le fioriture dell’arco alpino

Dove è possibile osservare le fioriture primaverili più belle? Senza la pretesa di essere esaustivi, vi suggeriamo qualche meta particolarmente piacevole per i vostri trekking primaverili, dove la natura dà il meglio di sé grazie alla particolarità delle specie botaniche presenti.

Veneto - Il Parco Naturale del Monte Baldo

Tra le mete imperdibili c'è sicuramente il Parco Naturale del Monte Baldo, che si estende tra la Vallagarina e il lago di Garda. In questa zona piante e fiori rari crescono spontanei: arnica, gigli, genziane, orchidee, botton d’oro, peonie... Sono possibili diverse escursioni con vari gradi di difficoltà e lunghezza del percorso.
Già nota da tempi antichi per la sua straordinaria biodiversità e la ricchezza di specie endemiche, questa zona ha attirato l'attenzione dei botanici di tutta Europa fin dal Medioevo, diventando una meta ambita per studiosi naturalisti, speziali e farmacisti già a partire dal XV secolo.
Il Monte Baldo è considerato un patrimonio naturale senza eguali, una riserva di biodiversità che ha attirato l'interesse di generazioni di scienziati e appassionati di botanica. La sua posizione geografica e le condizioni ambientali specifiche hanno favorito la sopravvivenza di specie uniche, al punto che l'aggettivo baldensis, assegnato ad alcune specie botaniche, ne indica rarità e particolarità.

Trentino - I meleti della Val di Non

Verso la fine di aprile, la incantevole Val di Non si veste di bianco e di rosa tenue, grazie alla fioritura dei meli. La valle è ricca di piccoli borghi intrisi di storia e di ambienti naturali straordinari, come il canyon intorno al lago di Santa Giustina, che si rivelano luoghi affascinanti da scoprire. In questa zona è possibile optare per un percorso trekking oppure un'escursione in bicicletta grazie alle ottime e attrezzate piste ciclabili.

Fioritura dei meleti

Alto-Adige - Altopiano del Renon

A pochi minuti di distanza da Bolzano, l'altipiano del Renon è facilmente raggiungibile grazie alla comoda funivia. Questo luogo si rivela come un autentico scrigno di meraviglie naturali a pochi passi dalla città, con un'affascinante colpo d'occhio panoramico sulle Dolomiti.

Ai primi tepori, con lo scioglimento della neve, possiamo ammirare le delicate fioriture dei bucaneve e dei crochi, come anche al risveglio dell'erica e delle piante di noce.
Da aprile in poi la varietà di fiori si fa ancora più sorprendente, con la comparsa di narcisi, viole, mandorli, primule, denti di leone e nontiscordardimé. Dopo Pasqua, l'altipiano si trasforma in un vero e proprio spettacolo di primavera, con la fioritura di ciliegi e meli.

Tra maggio e giugno l'altipiano diventa un immenso tappeto fiorito grazie al sambuco e alla rosa alpina. Un'esperienza unica per immergersi nella bellezza della natura in uno scenario che offre uno spettacolo cromatico straordinario.

Piemonte - La conca dei Rododendri di Trivero (BI)

La Conca dei Rododendri è una valletta scoscesa attraversata dal sentiero n. 1 dell'Oasi Zegna, situato appena sopra Trivero Valdilana, in provincia di Biella. I primi esemplari di rododendro furono messi a dimora nella prima metà del secolo scorso grazie a un progetto di valorizzazione del territorio voluto da Ermenegildo Zegna, noto industriale tessile e appassionato filantropo.

La Conca dell'Oasi Zegna è oggi considerata la più bella fioritura italiana di rododendri. Il momento migliore per ammirarla è tra maggio e giugno, quando si trasforma in un vero dipinto: la passeggiata lungo il sentiero, agevole e ben tracciato, offre uno spettacolo di sfumature e screziature di rosa, bianco, viola e fucsia.

Si possono raccogliere i fiori in montagna?

Moltissime specie botaniche alpine sono sottoposte a tutela e la loro raccolta è regolamentata da leggi regionali, che contemplano in alcuni casi la raccolta di esemplari in numero limitato, in altri il divieto assoluto. La raccomandazione è quella di informarsi a dovere per non incorrere in salate sanzioni, ma ancor più l'appello è quello di lasciare che i fiori sboccino e crescano, evitando di raccoglierli.

I fiori che danzano con il vento e colorano i prati alpini non sono solo elementi decorativi, sono parte integrante di un delicato equilibrio ecologico. La loro presenza contribuisce alla biodiversità e alla stabilità dell'habitat. Nelle nostre escursioni facciamo la promessa di ammirare e rispettare, piuttosto che raccogliere. Gli ecosistemi montani sono spesso vulnerabili e hanno bisogno della nostra cura: sentiamoci tutti custodi di questo straordinario patrimonio naturale.